Temi

La scrittura di Elizabeth Gaskell si occupa di innumerevoli temi, che attingono alla temperie culturale contemporanea (il Vittorianesimo) e contemporaneamente la influenzano, gettando le basi anche per certa letteratura successiva (quella di Thomas Hardy, ad esempio). Per semplificare, si potrebbe dire che i mondi di significato che Gaskell tratta nei suoi romanzi possono essere raggruppati sotto le seguenti categorie:

 

LA NATURA

Le opere di Elizabeth Gaskell si collocano spesso - concretamente o idealmente (ovvero nei sogni o nei ricordi dei personaggi) - in una sorta di Arcadia dove la natura sprigiona il massimo della sua bellezza. Ispirandosi alla propria infanzia, trascorsa nella cornice rurale del villaggio di Knutsford e della tenuta di Sandlebridge, Gaskell descrive scene di ampio respiro campestre, popolate di fiori, piante e animali da allevamento. L'esempio più forte, molto vicino alla letteratura georgica e dell'idillio, è Mia cugina Phillis, ma anche le scene nella fattoria di Haytersbank in Gli innamorati di Sylvia rispondono a questa definizione. La natura però offre spesso anche paesaggi inquieti e scabri: ne sono testimoni l'intera storia narrata in Gli innamorati di Sylvia, l'incipit di Mary Barton, alcuni passaggi di Ruth. In tutti i casi, però, Gaskell riempie la scenografia naturale di vita e di umanità, tanto che sia i suoi romanzi che i suoi racconti abbondano di riferimenti all'armonia esistente tra l'ambiente e le stagioni e il modo di sentire dei suoi personaggi. 

 

LA SOCIETÀ

La socialità è una componente fondamentale della scrittura di Elizabeth Gaskell. In tutte le sue storie gli affari di famiglia, di villaggio, di città o di contea svolgono un ruolo predominante. Pensiamo solo alla piccola società di Cranford, o ai vincoli che tengono legate fra loro le tenute di Hamley e di Cumnor Towers e il villaggio di Hollingford in Mogli e figlie. Le storie di Gaskell sono popolate di tante classi sociali: dall'alta nobiltà (i Cumnor, gli Hamley, Lady Ludlow, etc.), al "terzo stato" (operai delle fabbriche, contadini, marinai semplici), passando attraverso la borghesia (avvocati, medici, ufficiali, commessi di bottega, intendenti agrari, imprenditori industriali). 

 

IL MONDO INDUSTRIALE

Nel City Museum di Manchester il ritratto di Elizabeth Gaskell la descrive come una attenta ed esperta conoscitrice delle dinamiche sociali legate al progresso industriale. Romanzi come Mary Barton Nord e Sud, ma anche racconti come "Lizzie Leigh" e "The Heart of John Middleton" cercano di esplorare il rapporto complesso tra classi operaie e industriali, nel tentativo di sottolineare come sia necessario ritrovare, anche in conflitti apparentemente irrisolvibili, disponibilità alla comprensione e senso di umanità. Gaskell frequentava entrambi i gruppi sociali, spesso scandalizzando e scontrandosi con gli esponenti della borghesia industriale a causa della sua propensione alla solidarietà con i lavoratori. 

 

IL MISTERO E IL MACABRO

Sempre sensibile, per educazione e per predisposizione, alla cultura della vita di campagna, Elizabeth Gaskell fu una grande estimatrice delle storie popolari e della tradizione orale. Ammetteva di credere ai fantasmi, raccontava di averne visto uno, e i suoi amici parlavano di lei come di una straordinaria narratrice di storie di spettri, quando si trovava seduta in compagnia intorno a un focolare. Il mistero e il "gotico" sono temi che l'autrice esplorò unicamente nei racconti brevi, i più celebri dei quali sono The Old Nurse's StoryThe Poor Clare e Lois the Witch (che probabilmente trae ispirazione da La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne). In generale, in questi racconti l'uso del soprannaturale e del macabro sono sintomatici di un conflitto latente tra il bene e il male. Frequente è il tema della maledizione familiare, dominante, in particolare, in "The Crooked Branch" e in "The Doom of the Griffiths".  

 

LA FAMIGLIA

Senza la sua famiglia Gaskell non sarebbe divenuta la scrittrice che fu. L'esperienza della maternità, in particolare, è fondamentale in moltissime delle sue storie, e i rapporti tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle e tra mogli e mariti sono il perno intorno al quale si sviluppano i suoi romanzi. La relazione tra padre e figlia femmina è un motivo narrativo fortissimo in Mary BartonNord e sud, Gli innamorati di Sylvia e soprattutto in Mogli e figlie (le scene che coinvolgono Molly e Mr. Gibson sono delicate, commoventi, bellissime): non possiamo fare a meno di pensare che probabilmente Gaskell soffrì moltissimo per la mancata presenza del padre nella propria vita (l'uomo la affidò a una zia subito dopo la morte della prima moglie, e con la matrigna la piccola Elizabeth ebbe sempre un rapporto difficile, se non inesistente). Gli innamorati di Sylvia, nella sua straordinaria delineazione di un mondo femminile complesso e doloroso, traccia un ritratto della maternità che si evolve per l'intero romanzo: il rapporto di Sylvia con sua madre e poi con sua figlia e il rapporto tra Hester e Alice Rose sono descritti con grande intensità. Questo romanzo, inoltre, analizza la relazione tra moglie e marito con una lucidità impietosa, aprendo la strada alla grande narrativa successiva (ad esempio in George Eliot); le complesse dinamiche coniugali suscitano poi sia commozione che sorrisi nel capolavoro Mogli e figlie